L'UMBRIA E I SUOI PERSONAGGI: Giovanni da Pian del Carpine
GIOVANNI DA PIAN DEL CARPINE
Era nato a Pian del Carpine ovvero l'antico nome di Magione (PG), (deve il nome al fatto che fosse una pianura ricca di alberi chiamati carpini), nel 1182 circa. Probabilmente ha vissuto nel contado, pascolando armenti e non nel castello non essendo di origine nobile ma della sua giovinezza non ci sono giunte notizie fino al 1214/1215 quando entrò nell'ordine dei Francescani, tra i primi seguaci di San Francesco e a lui molto vicino. Nel 1221 venne scelto dal Santo per portare la Parola di Cristo in un viaggio che, secondo l'Ordine, mirava a contrastare il dilagare delle eresie e che lo condusse fino in Germania, dove venne nominato custode di Sassonia permettendogli di promuovere l'ordine francescano sul territorio. Questo fu il periodo di maggior importanza per la sua vita da religioso, dove viene descritto come persona di notevoli virtù morali, di animo nobile, che predicava atti di pace e carità ma che difendeva con fermezza i diritti del suo ordine contro le soperchierie, l'arroganza, la prepotenza di principi e vescovi. Nel 1230, dopo la traslazione del corpo di San Francesco, venne trasferito in Spagna dove rivestì lo stesso incarico e dove rimase due anni, per poi tornare in Sassonia a ricoprire di nuovo lo stesso ruolo fino al 1239. Benché le notizie siano frammentaria, Fra' Giovanni contribuì a diffondere l'ordine in Ungheria, Boemia, Dacia, Norvegia fondando anche monasteri fino al 1245 quando Papa Innocenzo IV lo chiamò a Roma per offrirgli un'ambasceria presso i Mongoli che rappresentavano da tempo una seria minaccia. La missione non andò a buon fine perché il khan rispose picche al Papa ma ha lasciato nella "Historia Mongalorum" redatta da Fra' Giovanni, un resoconto dei due anni di viaggio verso la Mongolia. Si tratta di un testo etnografico che descrive i Mongoli, le loro pratiche, i loro usi e costumi a differenza dell'uso dell'epoca dove in queste cronache di viaggio, molto usuali, si tendeva a descrive il viaggio stesso e le meraviglie viste. E' composta da un prologo lungo e magniloquente dove viene spiegato il compito, il motivo della missione intrapresa su incarico del Papa. La seconda parte è divisa in nove capitoli, ognuno preceduto da un sommario: i primi 4 sono dedicati alle descrizioni del territorio, delle popolazioni, della religione; i successivi parlano della storia dell'impero mongolo e della sua nascita, delle loro armi, agli stratagemmi tattici adottati in battaglia e delle popolazioni sottomesse. La sua "Historia Mongolorum" resta la più antica descrizione storico-geografica dell'Asia centrale, redatta con stile scarno e conciso ma con un attento spirito di osservazione. Dopo la missione mongola le notizie su Fra' Giovanni da Pian del Carpine si fanno più scarne: si sa che nel 1247 si trovava ad Avignone dove venne nominato arcivescovo di Antivari nel Montenegro, dove dovette affrontare non poche diatribe a causa dell'ostilità dell'arcivescovo di Ragusa che gli era ostile. Vecchio, provato dalle fatiche della sua carica, deluso e rattristato per la mancata risoluzione pacifica delle lotte contro il suo avversario ragusano, Fra' Giovanni morì il 1° Agosto 1252. Ci resta la sua opera sui Mongoli che lui stesso dichiarò di aver scritto non per diletto ma per istruire, di sicuro aprì nuovi orizzonti e nuove conoscenze sul misterioso Oriente, molto tempo prima di Marco Polo: nessuno, prima di allora era riuscito a raggiungere terre così lontane e Frà Giovanni svolse il suo difficile compito da uomo pacifico e saggio.