ERNESTO: IV° CAPITOLO di Luigi Lucaioli

08.02.2023

CAPITOLO 4

<<Buongiorno! Dormito bene?>>

<<Abbastanza, grazie. Se non fosse che devo abituarmi al letto. Ho paura di ricadere di nuovo>>

"Acc... ho dimenticato di mettere a posto la coperta!" Temevo che, vista la sua intraprendenza, Natasha potesse entrare nella mia camera. "Perché mi preoccupo? Ho pronta la scusa: nel caso sarei caduto dal letto"

<<Si dorme male da soli, vero? Succede anche a me: mi giro e mi rigiro, ma sento che mi manca "qualcosa", a te no? A volte per prendere sonno, devo masturbarmi, se invece avessi compagnia...>> e lasciò cadere la frase, guardandomi negli occhi con aria di complicità.

"Accidenti anche oggi dovrò sorbirmi questa tiritera fino all'ora di pranzo!" in mia salvezza accorse Lisa, l'altra operatrice che avevo conosciuto.

<<Ernesto, stamattina ti rapisco, andiamo per provviste>>

Mi condusse sul retro della palazzina dove c'era un cortile con alcuni mezzi. Saltò su un pickup.

<<Salta su, così vedrai dove ci troviamo e chissà che non ti faccia ricordare qualcosa>>

Per quanto mi sforzassi io e lei mi spiegasse dove fossimo, riuscii a capire solo che ci trovavamo in una città a me del tutto sconosciuta: Torino! Ci imbattemmo in un gruppetto di persone scoprii che erano turisti inglesi; una signora si avvicinò a me per chiedermi come arrivare alla Mole Antonelliana.

<<Io ho capito solo Mole Antonelliana>> stava dicendo Lisa.

<<Dai, dimmi che percorso devono fare>>

Me lo disse e io, rivolto alla signora le mostrai l'itinerario RISPONDENDOLE IN INGLESE!!

<<Ernesto, ma tu conosci l'inglese?>>

<<A quanto pare sembra di sì>> risposi meravigliandomi io stesso.

Ora desideravo veramente quella seduta con Claudio che quella mattina avevo saltato. Tornato in villa (così la definivo io, era immensa con un grande giardino alberato davanti e dietro il cortile per gli automezzi), volevo cercare Anna per raccontarle quanto era accaduto, ma mi trattenni, temevo che il mio comportamento potesse crearle dei problemi. La mattina seguente non vedevo l'ora di raccontare tutto a Claudio. Chissà perché non mi meravigliai di apprendere che già sapeva tutto! Quella simpaticissima e dolcissima ma altrettanto curiosissima Lisa! A quanto pare quanto hanno detto i miei "cosiddetti coinquilini" che eravamo tutti una famiglia era vero, per questo sapevano tutto di tutti. Ero talmente agitato che saltai la colazione per andare da Claudio.

<<Allora, può essere un buon indizio se ho scoperto di parlare inglese?>> per tutta risposta mi chiese cosa ne pensassi... ma in francese! Ed io ancora una volta gli risposi in quella lingua.

<<Vedi? Non potrebbe significare niente, se non emergono altri elementi. Così significa solo che puoi aver studiato lingue, oppure che hai vissuto all'estero. Tutto quello che possiamo fare è aspettare che emergano altri ricordi, legati a questo fatto. Te l'ho detto: devi solo avere pazienza e sperare che salti fuori qualcuno che ti cerca. Mi dispiace vederti così frustrato, cerca di pensare ad altro, magari quanto meno te lo aspetti, avrai un flash che ti aprirà tutti i ricordi>>

Con il morale a terra cose potevo fare se non cercare il conforto di Anna? Andai diritto all'ufficio dove sapevo di trovarla ed invece ci trovai Lisa.

<<Mi aiuti con la contabilità? Sto registrando le spese di oggi, te ne intendi?>>

La guardai cercando di trovare una scusa sul perché fossi lì, ma non me ne diede il tempo.

<<Stai cercando Anna, vero? Credo che la troverai in giardino, va sempre lì quando vuole fumare>>

La vidi da lontano, mi avvicinai da dietro, per farle una sorpresa, ma una voluta di fumo mi fece tossire e lei si girò.

<<Se ti dà fastidio il fumo, si vede che in un'altra vita non fumavi>>

Un'altra vita? Giusta come osservazione! In questa vita io avevo già 40 anni, ero appena nato e stavo esplorando il mondo. Non avevo memoria ma avevo delle conoscenze: parlavo altre lingue, provavo dei sentimenti, sentivo attrazioni fisiche, delle pulsazioni quindi esistevo! Il mio cervello era spento solo per metà. Come potevo, ammesso che potessi riuscirci, accenderlo di nuovo? Cresceva in me la voglia di ritrovarmi, una curiosità di conoscere quell'io che dormiva dentro di me come mi aveva detto Claudio: avevo studiato le lingue... e allora che ci facevo in quella strada dove mi avevano trovato? Ecco, di nuovo mi savoo arrovellando e tutti questi miei dubbi li stavo scaricando su Anna, che pazientemente stavo sopportando le mie elucubrazioni.

<<Basta, smettila ti verrà di nuovo il mal di testa e in questo momento non posso fartelo passare>>

Cara Anna, dolcissima ed eroticamente sensuale allo stesso tempo. Eri un'oasi per me, avrei avuto voglia di dirle che anche se non riconquistassi la memoria, con lei avrei potuto benissimo vivere anche in quel modo. Mi faceva stare in pace, ma sapevo che mi avrebbe detto di nuovo che tutto questo era passeggero e che sarebbe venuto il momento che avremmo dovuto salutarci.

<<Devo andare, ero uscita solo per fumare una sigaretta. Purtroppo ho questo vizio, ma ti prometto che dopo pranzo.... Tu di' che vuoi andare a finire il libro che stai leggendo, ma non montarti la testa, non ho nessuna intenzione di imitare i protagonisti. Io sono Anna!>>

Avevo iniziato a leggere "50 sfumature di grigio" ma lo avevo interrotto, non mi piaceva. Non avevo affatto voglia di leggere, ero in una attesa spasmodica. Buttai a terra la coperta ma poi la rimisi sul letto, non volevo darle l'impressione che l'aspettavo solo per quello. Con lei sentivo di potermi aprire, di poterle dire tutti i miei più reconditi pensieri, le mie paure. Anche lei era sulla mia stessa lunghezza d'onda. Appena entrata, volle sapere come avevo passato la giornata e cosa pensassi. Questo mi fece bene, mi calmò e per un po' parlammo finché, carezza dopo carezza, il desiderio prepotentemente prevalse su tutto e sì, gettammo la coperta in terra, dove dopo aver... scalato vette, ci addormentammo abbracciati. Ci risvegliammo alle 6.00 in punto, avevamo degli impegni e per fortuna l'orologio biologico ci era stato complice. Prima di andarsene, mi fece una raccomandazione.

<<Non prendertela e non litigare con Aldo (era uno dei due ospiti maschili insieme a Romolo) stamattina sei di turno insieme a lui. Ce l'hanno un po' con te, ma non solo per noi due, ti hanno soprannominato "il galletto del pollaio". Loro hanno fatto delle avances ad alcune di noi, ma senza successo. Quindi devi capirli, anche loro avrebbero voglia di una storia che non si limiti ad una notte a letto e via. Cerca di farteli amici, anche loro, come tutti gli altri sono usciti da brutte situazioni>>

Mi abbracciò ed uscì dalla stanza ed io mi preoccupai di rimettere subito a posto la coperta. Uscendo, sul corridoio incrociai Aldo, ma al mio buongiorno neanche rispose. "Cominciamo bene la giornata!" pensai.