DORIS LESSING: nata per scrivere.
Doris Lessing
Doris May Tayler era nata nel Kermanshah, in Iran, il 22 ottobre 1919. Il padre, un ufficiale britannico reduce della prima guerra mondiale, dove aveva sofferto diverse amputazioni, aveva sposato la madre di Doris, un'infermiera, e si era trasferito in Persia, oggi Iran, dove lavorava come impiegato di banca. La sua famiglia in seguito, si trasferì nella colonia britannica della Rhodesia del Sud, oggi Zimbabwe, nel 1925, conducendo la difficile vita dei coltivatori di mais. Sfortunatamente i mille acri di bush africano non divennero sufficientemente fecondi, ostacolando il desiderio della madre di vivere il sogno vittoriano delle "terre selvagge". Doris frequentò una scuola cattolica femminile, sebbene la sua famiglia non fosse cattolica. In conflitto con la severità materna, lasciò la scuola all'età di quindici anni, divenendo da quel momento autodidatta. Nonostante le difficoltà e un'infanzia infelice, le sue opere sulla vita nell'Africa britannica sono piene di compassione sia per le infruttuose vite dei coloni venuti dal Regno Unito sia per le sfortune degli indigeni. Nel 1933, lasciò la fattoria e si trasferì a Salisbury dove trovò un impiego come bambinaia. La famiglia presso la quale lavorava si faceva arrivare dall'Inghilterra libri di politica e di sociologia che Doris ebbe la possibilità di leggere. Il suo interesse per questioni sociali e politiche (si scagliò contro la segregazione razziale e contro le consuetudini discriminatorie dei colonizzatori verso la popolazione indigena), fino ad allora solo frutto di un'inclinazione emotiva, trovarono finalmente fondamento razionale. In quei giorni ebbe inizio anche ciò che lei stessa definì come un periodo «in balia di un ardente desiderio erotico, che aveva preso il posto delle passioni romantiche dell'infanzia».
Da questo momento iniziò il lavoro di una fra le più grandi scrittrici del Novecento, prolifica per quantità e ricchezza tematica e stilistica. Doris Lessing ha anticipato temi e discorsi che sarebbero diventati centrali nella società solo tempo più tardi, quelle crisi che hanno poi determinato nuovi orientamenti sociali e culturali: la donna in relazione alla società, alla famiglia e alla politica; la questione delle condizioni sociali e politiche degli africani nelle colonie e l'ingiustizia del sistema di potere politico dei bianchi (per queste critiche, nel 1956 venne bandita da Zimbabwe e Sudafrica dove fece ritorno solo nel 1995); il coinvolgimento politico individuale e il rapporto del singolo nella società.
Nel 1946, incinta del terzo figlio, scrisse il primo romanzo "L'erba canta", contro la segregazione razziale in Rhodesia che venne pubblicato nel 1949. Segue "Martha Quest", il primo volume della serie "Figli della violenza" composta da cinque romanzi ("Martha Quest", "Un matrimonio per bene", "Echi della tempesta", "Landlocked" e "The Four-Gated City") che escono tra il 1952 e il 1969. In questo arco di tempo scrisse altre opere tra le quali spicca "Il taccuino d'oro" del 1962: documento e testimonianza del clima intellettuale e morale dell'Inghilterra della metà del Novecento.
Nel corso della sua carriera è stata oggetto delle attenzioni di un pubblico internazionale, attraverso le numerose traduzioni delle sue opere, ma anche a livello accademico già a partire dagli anni Cinquanta con il premio Somerset Maugham, il primo di una serie nutrita di riconoscimenti. Nel 2007 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura con questa la motivazione:«Questa cantrice dell'esperienza femminile, con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa». Le sue opere sono comunemente divise in tre periodi: Il comunismo (1944-1956) quando scrive radicalmente su temi sociali, il tema psicologico (1956-1969) e il sufismo che viene esplorato nella serie di "Canopus". Il suo romanzo "Il taccuino d'oro" è considerato un classico della letteratura femminista da molti studiosi, ma singolarmente non dall'autrice. Quando le chiesero quali dei suoi libri considerasse il più importante, scelse la serie fantascientifica di "Canopus in Argos". Questi libri mostrano, attraverso molti punti di vista, come una società avanzata possa combattere l'evoluzione forzata. Questa serie è basata in parte sul sufismo (nell'Islam dottrina e disciplina di perfezionamento spirituale), cui l'autrice fu introdotta dallo scrittore Idries Shah. I suoi primi lavori sullo "spazio interno" come "Memorie di una sopravvissuta" sono anch'essi connessi a questo tema. Ha scritto anche numerosi racconti sui gatti, i suoi animali preferiti. Si spense nel sonno nella sua casa di Londra il 17 novembre 2013, all'età di 94 anni.
"Pensa in modo sbagliato, se vuoi, ma in ogni caso pensa con la tua testa"