CURIOSITA' E LEGGENDE SU PERUGIA

12.02.2024

Sono tante le leggende e le curiosità che si tramandano da secoli in Umbria, credenze e tradizioni tramandate nei secoli da sempre. Alcune ovviamente riguardano il capoluogo Perugia vediamo di riportarne alcune.

LA FONTANA MINORE

Come sappiamo a Perugia, in pieno centro nella piazza IV Novembre, un tempo Piazza Grande, possiamo ammirare la stupenda e unica Fontana Maggiore, simbolo della città. Ma molti probabilmente non sanno che esiste anche una Fontana Minore, costruita tra il 1277 e il 1281, chiamata anche Fontana degli Assetati, poi Fontana del Grifo e del Leone, simboli della città, rappresentavano il Popolo e il Comune. Quest'ultima denominazione gli derivava dalla presenza di due statue bronzee realizzate da Arnolfo di Cambio, autore anche della Fontana stessa. Oggi le due statue si trovano nell'atrio del Palazzo dei Priori. La fontana si trovava in via Mazzini ma, a causa di difetti di funzionamento, già dal 1308 venne smontata e alcune parti vennero trasferite alla Galleria Nazionale dell'Umbria, tra queste la statua in marmo dell'Assetata con la brocca; la statua del Malato alla fonte; altre due statue del Grifo e del Leone; la statua dello Scriba con libro e dello Scriba acefalo. Doveva essere una fontana ad utilizzo popolare per le necessità quotidiana che probabilmente venne sacrificata per mancanza di potenza sufficiente dell'acquedotto per alimentare due fontane cittadine.

L'OCCHIOLINO DI SAN COSTANZO

San Costanzo è il Santo Patrone di Perugia che si festeggia il 19 Gennaio. Secondo la tradizione le ragazze nubili devono recarsi nella chiesa intitolata al Santo per conoscere il proprio futuro amoroso. Secondo la leggenda, se il Santo fa l'occhiolino alla ragazza, significa che si sposerà entro l'anno; se ciò non accadesse il fidanzato per consolarla dovrà regalarle il dolce della tradizione: il torcolo di San Costanzo. Sembra che l'occhiolino in realtà sia una suggestione ottica dovuta a dei giochi di luce che colpiscono l'immagine del Santo ma perché non credere alle leggende?



IL CONTO DI CORCIANO E DI PERUGIA

Questa leggenda cavalleresca la ritroviamo anche nel poema latino "Eulistea" di Bonifacio da Verona nel 1293 circa, su incarico del Comune di Perugia. Narra la storia del troiano Ulisse (ovvero Eluiste, dall'etrusco Auleste) che giunse in Italia, in fuga dalla città distrutta dagli Achei, insieme al fratello Ocno e altri fuggiaschi, con i quali risalì il corso del Tevere fermandosi in località Colle Landone dove, si racconta, fondò la città di Perugia. Tra i suoi compagni di viaggio c'era tale Coragino, di nobile stirpe, con la sua famiglia che entrò in contrasto con Ulisse. A causa dei diverbi tra di loro, Coragino con i suoi lasciò Ulisse per andare a fondare la città di Corciano, poco distante da Perugia. Qualche tempo dopo la figlia di Coragino, Candida, andò in sposa a Novizio, Conte del Lago, dal quale ebbe un figlio Cornaletto che divenne signore di Corciano. Un giorno Cornaletto sfidò in duello il Paladino Orlando, incontrato per caso andando a cavallo per la campagna intorno al castello, il quale accettò a patto che, se avesse vinto, il signore di Corciano avrebbe dovuto convertirsi al Cristianesimo e battezzarsi. Orlando vinse la sfida e Cornaletto sì convertì e venne battezzato, non solo, ma Orlando premiò il suo coraggio nominandolo Cavaliere. Da questo evento si fa risalì, secondo la leggenda, la storia religiosa e civile di Corciano ma anche di Perugia. In realtà, perché c'è sempre un fondo di realtà, nella rivalità tra Coragino e Ulisse, s'intravedrebbe la protesta di alcune famiglie perugine di antiche origini nobili contro la nuova borghesia trecentesca che stava acquisendo sempre più potere rappresentata da Ulisse, la quale manovrava per favorire lo sviluppo cittadino a discapito del contado, fonte principale delle ricchezze della nobiltà, rappresentata da Coragino.