CIVITA DI BAGNOREGIO
CIVITA DI BAGNOREGIO
LA VALLE DEI CALANCHI
La valle dei calanchi è situata tra il lago di Bolsena ad ovest e la valle del Tevere ad est, nel comune di Bagnoregio. È costituita da due valli principali: il Fossato del Rio Torbido e il Fossato del Rio Chiaro. In origine questi luoghi dovevano essere più dolci e accessibili ed erano attraversati da un'antica strada
Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, nel Lazio, facente parte dei borghi più belli d'Italia, famosa per essere denominata "La città che muore".
Abitata da una decina di persone e situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965. Il ponte può essere percorso soltanto a piedi, ma recentemente il comune di Bagnoregio, venendo incontro alle esigenze di chi vive o lavora in questo luogo, ha emesso una circolare in cui dichiara che, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte a bordo di cicli e motocicli. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione, per questo chiamata anche "la città che muore" o, più raramente, "il paese che muore".
STORIA
Civita venne fondata 2500 anni fa dagli Etruschi. Sorge su una delle più antiche vie d'Italia, congiungente il Tevere (allora grande via di navigazione dell'Italia Centrale) e il lago di Bolsena.
Il nome BALNEUM REGIS compare per la prima volta nel 599/600 in una lettera di papa Gregorio Magno indirizzata al Vescovo di Chiusi Ecclesio. Non esistono documenti precedenti attestanti il toponimo o latra denominazione. Balneum regis è un toponimo di origine goto-longobarda, che definisce una proprietà regia. Non è improbabile una connessione con un complesso termale di cui esistono alcune testimonianze.
All'antico abitato di Civita si accedeva mediante cinque porte, mentre oggi la porta detta di Santa Maria o della Cava, costituisce l'unico accesso al paese. La struttura urbanistica dell'intero abitato è di origine etrusca, costituita da cardi e decumani secondo l'uso etrusco e poi romano, mentre l'intero rivestimento architettonico risulta medioevale e rinascimentale. Numerose sono le testimonianze della fase etrusca di Civita, specialmente nella zona detta di San Francesco vecchio; infatti nella rupe sottostante il belvedere di San Francesco vecchio è stata ritrovata una piccola necropoli etrusca. Anche la grotta di San Bonaventura, nella quale si dice che San Francesco risanò il piccolo Giovanni Fidanza, che divenne poi San Bonaventura, è in realtà una tomba a camera etrusca. Gli etruschi fecero di Civita (di cui non conosciamo l'antico nome) una fiorente città, favorita dalla posizione strategica per il commercio, grazie alla vicinanza con le più importanti vie di comunicazione del tempo.
Del periodo etrusco rimangono molte testimonianze: di particolare suggestione è il cosiddetto "Bucaione", un profondo tunnel che incide la parte più bassa dell'abitato, e che permette l'accesso, direttamente dal paese, alla Valle dei Calanchi. In passato erano inoltre visibili molte tombe a camera, scavate alla base della rupe di Civita e delle altre pareti di tufo limitrofe che purtroppo furono in gran parte fagocitate, nei secoli, dalle innumerevoli frane. Del resto, già gli stessi Etruschi dovettero far fronte ai problemi di sismicità e di instabilità dell'area, che nel 280 a.C. si concretarono in scosse telluriche e smottamenti. All'arrivo dei Romani, nel 265 a.C., furono riprese le imponenti opere di canalizzazione delle acque piovane e di contenimento dei torrenti avviate dagli etruschi.
Come già detto, il problema dell'erosione era già all'epoca degli Etruschi molto importante. Quindi misero in atto alcune opere che avevano il preciso scopo di proteggere Civita dai terremoti e dagli smottamenti, arginando fiumi e costruendo canali di scolo per il corretto deflusso delle acque piovane. I Romani ripresero le opere dei loro predecessori, ma dopo di loro queste furono trascurate ed il territorio ebbe un rapido degrado che portò, infine, al suo abbandono.
- la Piramide ossario eretta nel 1891 in onore dei Garibaldini caduti nei combattimenti del settembre-ottobre 1867.
- la Cattedrale di S. Nicola, sorge su una area di un'antichissima Chiesa eretta, sembra, nel 440 e dedicata alla Madonna della neve. L'attuale tempio, ammodernato una prima volta nel 1606 venne dedicato a S. Nicola; subì svariate modifiche, l'ultima delle quali nel 1779. Vi si può ammirare una Bibbia del XII sec. probabilmente appartenente a S. Bonaventura, in pergamena miniata;
Civita di Bagnoregio e i film: sono diversi i film ambientati o girati a Civita di Bagnoregio come I due colonnelli del 1962 con Totò, Contestazione generale del 1971 con Alberto Sordi, lo sceneggiato tv Pinocchio del 2009 ed alcune scene di Questione di karma, film del 2017 con Fabio De Luigi. Inoltre, Civita di Bagnoregio compare nelle scene iniziali della soap brasiliana Terra Nostra, del 2002
DA VEDERE
All'interno dell'abitato si possono ammirare alcuni resti ottimamente conservati del periodo medievale.
- la Chiesa di S. Donato anticamente in stile romanico sorta probabilmente sui resti della struttura di un tempio pagano. Vi si custodisce tra l'altro un eccezionale Crocefisso ligneo di scuola fiamminga. Importanti sono pure i palazzi maggiori tra cui Palazzo Alemanni (in parte destinato attualmente a mostre d'aste). Di grande interesse solo le viuzze con le tipiche case basse con balconcini caratteristici. Giunta al termine della via principale possiamo sostare presso la rupe orientale di Civita per ammirare lo stupendo scenario dei "ponticelli", enormi muraglioni naturali in argilla, ultima traccia di un processo erosivo iniziato migliaia di anni fa e non ancora cessato.
- Porta Albana: costituiva l'ingresso principale al centro cittadino. Alcuni critici ne attribuiscono il disegno all'architetto Ippolito Scalza.
- Tempietto di S. Bonaventura, edificato sulla destra di Porta Albana.
- Chiesa dell'Annunziata,
un'opera romanico-gotica, affiancata da uno slanciato campanile a torre
costruito nell'anno 1735. Vi si conservano opere pittoriche notevoli.
Interessantissimo il chiostro del 1524 e il bel pozzo centrale eseguito nel
1604.
- Belvedere, ricorda la vecchia sede del convento francescano distrutto da frane e sismi nei secoli passati. Sul bordo orientale è scavata nel masso tufaceo una grotta detta "Grotta di San Bonaventura", perché secondo la tradizione qui venne risanato da grave malattia per intercessione di San Francesco.