ANNA DI CLEVES: una Regina... di stile.
Anna di Clèves
Alla fine Enrico acconsentì. L'ambasciatore inglese nelle Fiandre si occuperò del negoziato con il Duca, gli avvocati di lui stesero i contratti e il matrimonio venne celebrato in poco tempo. Anna, che era vissuta in un paese isolato e rigidamente luterano, non conosceva una parola d'inglese e, a differenza delle aristocratiche inglesi, non sapeva danzare, suonare uno strumento, cacciare con il falco, indossava gli abiti smessi della cognata, dovette però accettare il matrimonio combinato dal fratello per la Ragion di Stato.
Enrico che un tempo veniva definito il "più bel principe della cristianità", ora, a quasi cinquant'anni, era quasi irriconoscibile, in cattiva salute, un obeso tiranno, che decise di farle una sorpresa: insieme con il duca di Norfolk le andò incontro a Rochester, dove era ospite durante il viaggio verso Londra, travestito da tagliaboschi: entrò nelle sue stanze, lei lo prese per un intruso, interverranno le guardie, e allora lui dovette rivelarsi.
Durante il viaggio fino a Londra nevicò fitto, i due sposi reali vi arrivarono fradici. Enrico era impaziente e si precipitò nelle stanze di lei. La duchessa era alla finestra: lui le arrivò alle spalle, cercò di abbracciarla. Lei si girò, vide un omaccione malvestito, grondante d'acqua, che cercava di toccarla con delle grosse manacce. Si mise a urlare in tedesco. Lui la guardò, e rimase sbigottito. Si precipitò fuori, nell'anticamera dove lo aspettava Cromwell e tra insulti e ceffoni lo accusò di avergli mentito sull'aspetto di lei che recava sul viso i segni del vaiolo, i quali gli rendevano impossibile amarla. Purtroppo nello stretto di Calais le navi dell'imperatore erano pronte per l'invasione, e il potente duca di Clèves, fratello della sposa, era pronto ad unirsi all'imperatore nel caso di una rottura del contratto matrimoniale: Enrico era costretto a sposarla. Il matrimonio ebbe luogo il 6 gennaio del 1540.
Intanto Cromwell e i suoi avvocati cercavano disperatamente una soluzione. Anni prima ci sarebbe stata una promessa di matrimonio concordata dal fratello di lei con il duca di Lorena, e l'attuale matrimonio con Enrico VIII non era è stato consumato, quindi si sarebbe potuto annullare. In compenso, Enrico avrebbe offerto ad Anna il cospicuo vitalizio di tremila sterline all'anno, l'uso di diversi castelli e proprietà, l'invito a partecipare alle feste di corte, favolosi gioielli, stoffe preziose, e il titolo onorifico di "cara sorella".
Lei accettò. Non si sentì offesa come donna, consapevole anche del fatto che, nel frattempo, il sovrano si era invaghito di una delle sue damigelle, la giovane ed esuberante Kathryn Howard che sposerà neanche sei mesi dopo. Scrisse al fratello Guglielmo per assicurargli che era sua volontà accettare l'annullamento e restare in Inghilterra dove era felice e dove sarebbe diventata una delle donne più ricche del paese. Gli chiese con forza di non prendere misure contro Enrico. Si narra che quando le dissero che dopo l'annullamento avrebbe potuto risposarsi, lei abbia risposto: "Oh no, mai più!".